Dopo il dialogo con la scrittrice Daniela Alibrandi, intervistiamo Lucrezia Premuda, imprenditrice italiana, founder e CEO di Speakable.
Gentile Lucrezia, raccontaci chi sei e di cosa ti occupi.
Sono mamma, imprenditrice, ma prima di tutto una yogi. Ho fondato Speakable nel 2014 per creare uno spazio in cui le persone possano imparare a comunicare in italiano e tedesco con un approccio umano, empatico e trasformativo. Con il tempo, Speakable è diventato un punto di riferimento per chi vuole andare oltre le regole e trovare finalmente la propria voce in una lingua nuova — con consapevolezza, eleganza e presenza.
Quanto è importante secondo te imparare il tedesco per chi vive a Vienna?
Fondamentale. Spesso vedo italiani che si accontentano di sopravvivere con l’inglese. Ma così facendo si resta sempre un po’ ai margini: non si entra davvero nel tessuto sociale e culturale. Il mio invito è questo: chiediti come vuoi sentirti. Vuoi essere un’ospite temporanea o sentirti finalmente a casa, riconosciuta e parte attiva della società in cui vivi?
Qual è la difficoltà più grande per gli italiani nello studio del tedesco?
Il tedesco è una lingua estremamente logica, strutturata, quasi matematica. Una volta capito il “meccanismo”, si va avanti con sicurezza. Il problema è che molti italiani hanno un rapporto difficile con le regole, spesso legato a un’educazione scolastica poco efficace o ansiogena. Serve un metodo che non solo spieghi, ma trasformi: che aiuti a superare le resistenze e a sentirsi capaci.
Negli ultimi mesi hai creato un network di imprenditori italiani in Austria. Raccontaci meglio come è nato questo tuo nuovo progetto.
È nato da un bisogno personale: volevo creare una rete con altri imprenditori, freelance o aspiranti tali, con cui confrontarmi e crescere. Per anni ho cercato qualcosa di simile — ma non esisteva. Così ho deciso di costruirlo. Abbiamo iniziato solo da pochi mesi, ma la risposta è stata potente: molti si sentivano soli. Ora siamo in cammino insieme, e il mio impegno è creare uno spazio dove le connessioni siano vere e i progetti diventino realtà.
Qual è il tuo consiglio per chi vuole avviare un’attività in Austria?
Imparare la lingua è il primo passo — ma anche la cultura, i codici, i non detti. Solo così si crea fiducia, si trovano partner e si entra davvero nel “sistema Austria”. Poi bisogna agire: buttarsi, sbagliare, chiedere aiuto. Fare impresa ovunque richiede coraggio e visione. Ma proprio per questo può essere un viaggio incredibilmente evolutivo.
Ringraziamo Lucrezia per il tempo speso e per aver condiviso le sue idee e la sua visione di vita con tutti i lettori della rubrica Interviste di Vienna da Vivere. A presto
